UOMINI CHE ODIANO LE DONNE: femminicidio e altre violenze di genere.
Noemi, Melania, Gessica, Ylenia, Elena, Laura, Paola, Nadia, Rosina, Manuela, Maria, Anita, Bruna Diana… sono solo alcuni nomi di donne che hanno avuto un destino comune: quello di essere balzate agli onori della cronaca nera più recente per essere state brutalmente massacrate da coloro che dicevano di amarle.
E’ “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà personale, che si verifichino sia nella vita privata che in quella pubblica.
Così recita l’art. 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne.
Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dalla prostituzione coatta alle molestie sul luogo di lavoro, dagli atti persecutori dello stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di donne discriminate esclusivamente per il fatto di essere donne (per saperne di più sui vari tipi di violenza di genere leggi il mio articolo).
I DATI DELLA VIOLENZA
La violenza maschile contro le donne è commessa in tutti i paesi Europei e del mondo ed è diffusa in tutti i gruppi sociali indipendentemente dallo status socio-economico, dall’etnia, dalla cultura, dalla religione, dal livello di istruzione e dalla qualifica professionale posseduta.
120 femminicidi solo nel 2016. Il 2017 non è ancora finito ma il bilancio rischia di essere drammatico. “Su 417 casi di sentenze esaminate nell’arco temporale che va dal 2012 al 2016, 355 ossia l’85% dei casi sono classificabili come femminicidio, sono cioè donne uccise da uomini in quanto donne”, ha sottolineato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Ogni giorno in Italia vengono violentate sessualmente dalle 9 alle 11 donne. Da gennaio a luglio di quest’anno sono stati registrati 2.333 casi di stupro a fronte dei 2.438 nello stesso periodo del 2016. Un calo infinitesimale se si considera che si parla di vite umane.
Il fenomeno resta di enormi proporzioni e i numeri purtroppo parlano chiaro: quasi 7 milioni di donne in Italia hanno subìto qualche forma di abuso nel corso della loro vita. Il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Il femminicidio è il tragico epilogo di un’escalation di brutalità che va dall’insulto verbale alle violenze domestiche, dallo stalking allo stupro.
I numeri purtroppo rischiano di essere sottostimati perché le donne ancora non denunciano, hanno paura, si vergognano.
Il rapporto che lega la vittima e il suo carnefice è nel 55,8% dei casi di natura sentimentale, con una relazione in atto al momento dell’omicidio o pregressa. Il 75% dei casi le donne muore nell’ambito familiare, all’interno cioè di quell’ambiente che teoricamente dovrebbe proteggerle di più.
Ed è proprio questo che deve far riflettere. Non si parla di estranei, ma di persone con le quali le vittime erano legate sentimentalmente, con le quali condividevano la quotidianità e un progetto di vita, con le quali magari avevano dei figli.
Ricordiamoci inoltre i numerosissimi casi di violenza assistita, casi in cui i maltrattamenti sulla donna vengono agiti alla presenza dei figli con gravissime ripercussioni per loro a livello psicologico.
COSA FARE?
La violenza e l’abuso raramente si fermano senza un intervento esterno. In genere è più probabile che la violenza si autoalimenti e peggiori. La cessazione della relazione o della convivenza, inoltre, spesso non bastano a fermare la violenza dell’aggressore.
Ricorda: la violenza sulle donne è un reato perseguibile per legge. Se ti trovi in questa situazione, non rimanere in silenzio. Non avere paura. Rivolgiti alle Forze dell’Ordine o ai Centri Antiviolenza della tua città e denuncia.
Esistono numerosissime associazioni e numeri utili a cui poter rivolgersi in caso di abuso o maltrattamenti.
- Il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione un numero verde – il 1522 – destinato alle donne vittime di violenza. Gli operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato.
- Telefono Rosa è una delle più note associazioni che si occupano di fornire aiuto alle donne vittime di violenza, di stalking e di abuso. Oltre all’ascolto, offre consulenza e assistenza legale e consulenza psicologia.
- L’associazione nazionale Di.Re, Donne in Rete contro la violenza, riunisce i 77 centri antiviolenza presenti sul territorio italiano e che lavorano localmente per aiutare le donne vittime di violenza maschile.
- Se invece sei un uomo e ti riconosci nella descrizione di un partner maltrattante, esistono dei centri specifici che possono aiutarti ad essere consapevole del tuo comportamento nelle relazioni intime, a esplorare le possibilità a tua disposizione, a trovare alcune possibili soluzioni e a diventare un partner o un padre migliore. Il Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti (CAM) offre gruppi per uomini che sono violenti e controllanti verso i membri della famiglia e vogliono fare qualcosa per cambiare. Il centro di riferimento per la Toscana si trova a Firenze in Via Enrico il Navigatore n. 17. Per maggiori info visita il sito www.centrouominimaltrattanti.org o telefona al 339-8926550.
Ad Arezzo è attivo il Centro Antiviolenza “Pronto Donna” che fornisce una linea telefonica, uno sportello di ascolto e di consulenza e un punto di prima accoglienza.
Puoi contattare direttamente l’associazione al numero 0575/355053. Per maggiori informazioni consulta il sito www.prontodonna.it.
Un partner violento non cambia. Cambia partner.
Un uomo violento non merita il tuo amore. Merita di essere fermato.
Il silenzio rischia di uccidere. Non restare in silenzio.