“Christmas Blues”, il lato oscuro del Natale
Natale: le strade sono piene di persone sorridenti, le luci sono colorate e sfavillanti, le case sono addobbate a festa, la TV comincia a trasmettere la programmazione di rito, ovunque infonde una musica gioiosa. I bambini scrivono le letterine a Babbo Natale e aprono le caselle del Calendario dell’Avvento mentre i grandi si destreggiano fra regali e organizzazione di pranzi e cene. C’è una sorta di atmosfera magica nell’aria…
Essere felici appare un imperativo categorico.
Ma tutto questo in qualche modo stride con il vostro stato d’animo.
No, non siete il Grinch che rubò il Natale. Forse il vostro sentimento è quello che gli americani chiamano “Christmas Blues” (“depressione da Natale”), ovvero una sensazione di malinconia mista ad ansia e irritabilità che accompagna i giorni di festa e vi può rendere più tristi e nervosi del solito. Per molte persone infatti il Natale non assomiglia affatto all’immagine stereotipata proposta dai film e dalle pubblicità e, al contrario, si trasforma in un periodo molto difficile da affrontare.
Questa tendenza è confermata dagli esperti che registrano un aumento di stress, senso di solitudine, di sintomi depressivi e di incidenti causati dall’abuso di alcol proprio in questo periodo.
QUALI POSSIBILI CAUSE?
Le cause possono essere molteplici.
L’inverno, il clima freddo, la diminuzione delle ore di luce (che abbassa il livello di serotonina), il cambiamento dei ritmi e delle routines, il maggiore tempo libero, le riunioni forzate e le domande indiscrete di parenti e amici (magari poco graditi), l’atmosfera di allegria e di divertimento ostentato, i festeggiamenti obbligati, lo “stress da regalo” sono tutti fattori che possono generare anedonia, ansia, alterazioni del sonno, irritabilità, senso di inadeguatezza, crisi di pianto, ritiro sociale.
Dicembre è anche un mese controverso che obbliga alla socialità ma amplifica le mancanze e il sentimento di nostalgia. Natale è infatti sinonimo di amore, condivisione e calore familiare ma per quelle persone che sono sole, non possono beneficiare dell’affetto dei propri cari o hanno subito una grave perdita, questo periodo può diventare insostenibile.
Il peso delle aspettative sociali che ci vuole tutti felici, solidali, vicini e amati in questo periodo può avere un ruolo importante nel farci sentire fortemente inadeguati.
Alcuni studi dimostrano inoltre che la mancanza di soldi, l’obbligo di dover fare regali e il genere femminile sembrano essere fattori che concorrono a minori sentimenti positivi e minor benessere durante le festività. Le donne, infatti, risultano essere significativamente più stressate degli uomini. Sono loro infatti che cucinano, che si occupano dei regali, dell’organizzazione di cene e incontri con familiari e amici.
Il Natale, infine, coincide con la chiusura dell’anno, periodo di bilanci e riflessioni che possono creare disagio, insoddisfazione, sentimenti di fallimento e frustrazione.
L'aspetto positivo è che non si verifica un corrispondente aumento di suicidi e di emergenze psichiatriche nel periodo natalizio.
Bisogna sottolineare però che Christmas Blues non è una patologia. Dev’essere tuttavia distinto dal Disturbo Depressivo Maggiore con andamento stagionale descritto nel DSM-5 che consiste nella presenza di episodi depressivi maggiori solo in alcuni periodi specifici dell’anno (solitamente quello autunnale e invernale) non causati da fattori psicosociali stressanti. Solitamente questa sintomatologia scompare poi con l’arrivo della primavera.
CHRISTMAS BLUES: MITO O REALTA’?
Nonostante l’importanza che il periodo di natale riveste nella vita di tutti, la ricerca empirica in ambito psicologico su questo evento è sorprendentemente scarsa. I dati che possediamo infatti derivano spesso da indagini e sondaggi che identificano tendenze, per cui gli esperti per ora possono fare solo delle ipotesi speculative.
COSA FARE?
In attesa che l’Epifania tutte le feste porti via, potete comunque mettere in atto alcuni accorgimenti:
- Rallentare e dedicare del tempo al relax e alla cura di se stessi;
- Ascoltare il proprio corpo e le proprie esigenze;
- Accogliere le proprie emozioni senza sentirsi in colpa per non riuscire ad essere felici e sorridenti;
- Mantenere il contatto con la realtà cercando di non stravolgere completamente i propri ritmi e le proprie routines;
- Saper dire no, limitando le situazioni che creano profondo disagio e sofferenza;
- Pianificare per tempo i regali e le relative spese senza ridursi al tour de force finale;
- …e se proprio non riuscite a tollerare le festività nemmeno così… organizzatevi un bel viaggio!
Se questo stato d’animo diventa pervasivo, insostenibile e perdura anche dopo la fine delle feste, è opportuno rivolgersi a uno specialista.
FONTI:
Hillard JR, Holland JM, Ramm D. (1981), ‘Christmas and psychopathology: data from a psychiatric emergency room population’, Archives of General Psychiatry 38, pp. 1377–1381.
Peretti PO, (1980), ‘Holiday depression in young adults‘, Psychologia 23, pp. 251–255.
Sansone RA, Sansone LA (2011), ‘The Christmas Effect on Psychopathology‘, Innovations in Clinical Neuroscience 8(12), pp. 10–13.
Sheldon K. (2002), ‘What makes for a Merry Christmas?‘, Journal of Happiness Studies 3, pp. 313–329.
Velamoor VR, Cernovsky ZZ, Voruganti LP. (1999), ‘Psychiatric emergency rates during the Christmas season in the years 1991 to 1997’, Psychological Reports 85, pp. 403–404.