OMOFOBIA INTERIORIZZATA: conoscerla per intervenire.
Con il termine “omofobia” (per saperne di più leggi l’articolo) si intende quell’insieme di credenze, comportamenti, sentimenti ed emozioni come ansia, disgusto, avversione, paura, disagio, odio che le persone eterosessuali manifestano nei confronti di individui omosessuali.
L’omofobia si manifesta in forme e modalità differenti, più o meno dirette e agite. Si può esprimere come un generico disagio, come una forma di pregiudizio fino ad arrivare a veri e propri atti di violenza e aggressività fisica e psicologica sistematica. Può assumere una forma verbale, attraverso epiteti denigratori o attraverso frasi che rimarcano una vera e propria ostilità o un evitamento. L’omofobia può essere espressa anche in maniera indiretta attraverso l’indifferenza e il non intervento dinnanzi ad aggressioni dirette a persone dichiaratamente omosessuali o percepite come tali.
L’atteggiamento omofobico deriva da una concezione normalizzante eterocentrica ed eterosessista tale per cui tutto ciò che è all’opposto è sbagliato, perverso e contro natura. È un modo di pensare e di agire che ha spesso radici culturali e religiose e che trova terreno fertile in tutte quelle società in cui il modello eterosessuale è concepito come unico modello di sessualità conforme all’idea di famiglia tradizionale.
Infatti, molto prima di avere una reale consapevolezza del proprio orientamento sessuale e di essere in grado di comprendere cosa significhi essere omosessuale, i bambini hanno già ricevuto un set d’informazioni eterosessiste che vengono codificate nella convinzione che essere gay o lesbica sia qualcosa di assolutamente sbagliato, innaturale e contrario alle norme del vivere comune (Antonella Montano 2010).
È chiaro dunque che, in una società fortemente eterosessista e tendenzialmente maschilista, risulti difficile riconoscere, sviluppare ed accettare serenamente e positivamente un orientamento sessuale che sia “non-conforme” a quello normativamente atteso.
Omofobia Interiorizzata
Una particolare forma di omofobia è quella che viene definita “omofobia interiorizzata” (Internalized Homophobia), ovvero tutta quella serie di sentimenti e atteggiamenti negativi e di rifiuto nei confronti dell’omosessualità propria e altrui che sono, più o meno consciamente e automaticamente, appresi ben prima di essere consapevoli del proprio orientamento sessuale. Nello strutturarsi progressivo di questo fenomeno sono importanti i feedback sociali. Infatti l’omofobia interiorizzata è il risultato del processo di interiorizzazione nelle persone omosessuali e bisessuali dello stigma percepito nei loro confronti fin dalla prima infanzia nella società di appartenenza (Berghe et al., 2010).
Gli individui omosessuali, soprattutto i più giovani che si trovano nei primi stadi del processo di formazione della propria identità (omo)sessuale, provano molto spesso sentimenti di vero odio nei confronti di se stessi.
L’omofobia interiorizzata costituisce quindi un potenziale importante fattore patogeno che può comportare:
- un disagio psicologico pervasivo e generalizzato
- un aumento del rischio di insorgenza di malattie fisiche
- un forte sentimento di inferiorità e autosvalutazione, vittimizzazione
- una scarsa accettazione e stima di sé, fino a veri e propri sentimenti di odio profondo nei confronti di se stessi
- insicurezza, vergogna, senso di colpa
- ansia e depressione
- stress cronico
- occultamento del proprio orientamento sessuale e incapacità nel fare coming out
- emarginazione con conseguente difficoltà nelle relazioni, timore di essere rifiutati
- scarso supporto familiare e sociale percepito
- identificazione con gli stereotipi denigratori
- gravi disturbi sessuali
- abuso di alcol e stupefacenti
- comportamenti autodistruttivi fino anche al suicidio
Cosa fare?
L’omofobia interiorizzata è un tema centrale nell’attività di sostegno psicologico a persone omo- e bisessuali. Se cresciuti in una società occidentale è di fatto impossibile, purtroppo, che lesbiche, gay e bisessuali non abbiano in qualche modo interiorizzato alcuni messaggi negativi sul proprio orientamento sessuale.
All’interno di un percorso di sostegno psicologico, l’eliminazione dell’omofobia interiorizzata è uno degli obiettivi terapeutici principali.
È fondamentale anche lavorare sulla consapevolezza della propria identità sessuale e sul processo di coming out, il quale può essere considerato un importantissimo fattore protettivo e altamente funzionale per il benessere psicofisico dell’individuo omo- e bisessuale.
Intraprendere un percorso di sostegno con i giovanissimi LGBTQI è di primaria importanza poiché la condizione esistenziale vissuta dagli adolescenti omosessuali è particolarmente problematica in quanto, rispetto agli adulti, dispongono di meno risorse identitarie, pratiche e relazionali per contrastare efficacemente il disprezzo eterosessista diffuso a tutti i livelli (Mauceri, 2015).
A livello sociale inoltre è fondamentale che la Scuola e le Istituzioni si attivino per promuovere, sostenere e finanziare percorsi di sensibilizzazione, prevenzione e formazione sulle tematiche LGBTQI.