Lo Psicologo è finalmente un professionista sanitario.
Il 22 Dicembre 2017 costituisce una data importantissima per la storia della nostra professione. Il Senato ha varato definitivamente il DDL Lorenzin sulle Professioni Sanitarie: lo Psicologo ottiene finalmente – e giustamente – il pieno riconoscimento quale professionista sanitario.
Questa è una data storica, frutto di un lungo cammino che ha visto nascere e crescere la Professione e che costituisce un punto di svolta fondamentale che sottolinea il valore costituzionale e sociale della figura dello psicologo e prevede norme severe per l’abuso della stessa.
“Si chiude un periodo, quasi trentennale – si legge nel comunicato ufficiale rilasciato dal presidente del CNOP– in cui la professione di psicologo, fin dalla sua costituzione nel 1989, si è gradualmente sedimentata nel tessuto sociale del paese. Un lungo periodo, durante il quale i contesti professionali prettamente psicologici si sono man mano ampliati e ridefiniti, adeguandosi, e a volte anticipando, ai bisogni emergenti dei cittadini utenti. In questi anni il paese è cresciuto, si è evoluto in una dimensione sempre più europeistica, ha dovuto affrontare profonde crisi sociali ed economiche che hanno determinato insicurezze relazionali e progettuali. È stato investito direttamente dal grande esodo che migliaia di cittadini del mondo hanno avviato da paesi afflitti da carestie, da guerre, da disastri ambientali e sociali. Ha saputo accogliere i minori stranieri non accompagnati (MSNA) per orientarli verso un futuro di dignità e di speranze. Le nuove tecnologie hanno trasformato abitudini e stili di vita. Tutti hanno contribuito, tutti i professionisti, tutti gli psicologi italiani, a migliorare la qualità della vita e a promuovere il benessere in tutti i contesti (famiglia, lavoro, scuola, ecc.). Ciononostante, la professione di psicologo non aveva ancora declinato una propria identità, frammentata in una serie di percorsi che, seppur tutti convergenti, ne davano una lettura parziale. È vero che la psicologia godeva, e gode, di una sua propria autonomia epistemologica, che, dal postilluminismo in poi, ha partecipato attivamente all’evoluzione del pensiero occidentale. Ma è altrettanto vero che la professione ad essa collegata deve avere una propria collocazione all’interno del sistema ordinistico vigente nel nostro paese. Diventare professione sanitaria non vuol dire smarrire la propria storia, bensì vuol dire da un lato offrire maggiori tutele agli utenti, dall’altro acquisire una forte consapevolezza del proprio ruolo sociale. Per l’appunto, la professione di psicologo è stata regolamentata nel 1989 in virtù delle procedure messe in atto, dal colloquio clinico allo strumentario psicodiagnostico, che ne permettono una valutazione dei risultati in termini di efficienza ed efficacia, e soprattutto di appropriatezza. E il contesto professionale non va inteso ovviamente con quello definito all’interno del Servizio Sanitaria Nazionale, ma con tutti quei contesti nei quali la salute del cittadino e della comunità è interesse prevalente, come – ad esempio – nel mondo del lavoro, nella scuola, dello sport, ecc.”
Per leggere tutto il comunicato del Presidente Fulvio Giardina clicca qui.
Non possiamo quindi che reputarci pienamente soddisfatti ed enormemente orgogliosi per questo traguardo, che contribuisce a legittimare ancora di più la nostra professione che purtroppo è ancora troppo spesso preda di stereotipi, pregiudizi e screditamenti da parte dei non addetti ai lavori.