Il SEXTING: quando il desiderio è a portata di click!
Nell’era del selfie compulsivo e della para-realtà veicolata da Instagram, Cupido scocca frecce a colpi di “like”. Anche la sessualità sta infatti acquisendo un carattere sempre più “digitalizzato”. L’altro si conosce online, le prime battute di una relazione si giocano online, il sesso si apprende online e, perché no, si fa anche online!!
Il sexting è la pratica di inviare e ricevere materiale digitale (sms, whatsapp, foto, video, audio, mail) a sfondo erotico o che ritraggono la persona in atteggiamenti più o meno sessualmente espliciti.
Fra i più giovani (e non) è un fenomeno molto diffuso. Una ricerca del 2019 condotta dalla Polizia di Stato in collaborazione con il portale per studenti Skuola.net ha evidenziato che più di 2 adolescenti su 10 hanno praticato sexting almeno una volta. Il fenomeno interessa entrambi i sessi, anche se sono prevalentemente i maschi a scambiare contenuti erotici.
Questo diventa un modo per sperimentarsi e scoprire la propria identità sessuale, per mettersi in mostra e sentirsi più grandi e disinibiti dietro alla protezione dello schermo. Può essere un gioco erotico molto divertente anche fra partner stabili poiché è utile a comunicare le proprie fantasie erotiche, a stimolare il desiderio reciproco e magari a riaccendere una passione sopita da tempo.
Unica imprescindibile regola che vale per tutti: il consenso reciproco.
Altrimenti diventa violenza sessuale.
Sex&TheCovid
“Il sesso virtuale è più salubre in quanto che c’è
un virus che si prende tramite il sudore e in 90 ore si muore,
l’HIV in confronto sembra un raffreddore”
Era il 1996 e gli Articolo 31 scrivevano queste parole che oggi risuonano come una triste profezia. In epoca Covid infatti il fenomeno del sexting e del sesso virtuale sembra esploso tanto da portare a riconsiderarlo come una forma di adattamento comportamentale sociale. Un recentissimo articolo italiano (Bianchi et al., 2021) ha dimostrato che il sexting ha avuto un’importante funzione di coping fra i giovani adulti durante il periodo di lockdown, evidenziando come sia stato utile per fronteggiare lo stress correlato alla pandemia. Sappiamo bene quanto in quel periodo la dimensione online sia stata fondamentale per superare l’isolamento sociale e il distanziamento fisico e il sexting ha sicuramente contribuito a preservare un certo grado d’intimità.
Attenzione ai rischi
Quello che può sembrare un innocente gioco privato fra amanti può diventare molto pericoloso se diventa di dominio pubblico. Ricordatevi sempre che tutto ciò che finisce nella Rete lascia una traccia indelebile e di velocissima diffusione.
Se una foto o video vengono condivisi con terze parti senza il consenso di chi è raffigurato si parla di Revenge Porn, reato punibile anche con la reclusione. Spesso questo viene fatto con il deliberato intento di danneggiare la vittima o di vendicarsi per la fine di una relazione.
Altre situazioni di rischio nelle quali si può incorrere sono l’adescamento online, di cui sono oggetto più frequentemente i minori, la pedopornografia, il ricatto e il cyberbullismo.
Consigli
Non fare nulla che ti metta a disagio: se la pratica del sexting non fa per te, rinuncia senza sentirti sbagliat* o in colpa.
Fai sexting solo con persone di cui ti fidi. Se questo non fosse sempre possibile, cerca di adottare alcuni accorgimenti.
Se ricevi materiale a sfondo sessuale interrompi la catena, smetti di diffonderlo e cancellalo. Diminuirai drasticamente il rischio di diffusione involontaria.
Se ricevi video/foto da un amico, informalo che il sexting senza il consenso della persona raffigurata è contro la legge e che sta correndo un rischio.
Se il sexting è una pratica a cui non vuoi rinunciare, assicurati che nei tuoi video/foto non siano presenti elementi di riconoscimento che siano direttamente riconducibili a te (tatuaggi, nei e cicatrici vistose, altri segni particolari, ecc.).
Inoltre evita di inquadrare il tuo volto e di inviare dati sensibili.
Cosa fare se avviene la diffusione?
Se le tue immagini/video sono state divulgate senza il tuo consenso oppure ti trovi in una situazione di ricatto o minaccia, per prima cosa parlarne subito con un adulto di cui ti fidi.
In seconda battuta puoi chiedere al gestore del servizio (ad es. Facebook, Instagram, Youtube) di rimuovere il contenuto incriminato.
Se nemmeno questo dovesse essere sufficiente, rivolgiti tempestivamente alla Polizia Postale.
Fonti
1. Spaccarotella M. (2020). Il piacere digitale. Giunti Editore
2. Bianchi D, Baiocco R, Lonigro A, Pompili S, Zammuto M, Di Tata D, Morelli M, Chirumbolo A, Di Norcia A, Cannoni E, Longobardi E, Laghi F. “Love in Quarantine: Sexting, Stress, and Coping During the COVID-19 Lockdown”. Sex Res Social Policy. 2021 Sep 23:1–14, doi h0.1007%2Fs13178-021-00645-z.
3. www.generazioniconnesse.it
4. “Sessualità e social network” (2020). Ebook a cura del Gruppo di Lavoro “Psicologia e sessualità” dell’Ordine degli Psicologi del Lazio