"Sono caduta dalle scale".
La violenza di genere, ovvero la violenza agita da uomini contro le donne, è un fenomeno trasversale. E’ commessa in tutti i paesi Europei e del mondo ed è diffusa in tutti i gruppi sociali indipendentemente dallo status socio-economico, dall’etnia, dalla cultura, dalla religione, dal livello di istruzione e dalla qualifica professionale posseduta (per conoscere i dati leggi qui).
Fra le “violenze contro le donne” rientrano oggi tantissimi fenomeni di natura diversa: violenze nelle relazioni intime ad opera di partner ed ex partner, molestie sessuali e discriminazioni sul luogo di lavoro, a scuola, nello sport e nello spazio pubblico, violenze sessuali dentro e fuori la famiglia, comportamenti persecutori come lo stalking, prostituzione coatta e traffico, mutilazioni genitali, aborti selettivi, sterilizzazioni forzate, abbandono e mancanza di cure, lesioni gravissime prodotte dal lancio di acido, spesso da parte di uomini rifiutati o lasciati, fino al tragico epilogo dei femminicidi spesso ad opera di un partner presente o passato.
Purtroppo, ad oggi, fra le molteplici forme di violenza di genere, la violenza domestica (ovvero quella consumata fra le mura di casa ad opera di un partner sentimentale o di un familiare, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima) è il fenomeno più diffuso, anche se spesso il più nascosto. Questa violenza, come abbiamo già detto, non riguarda solo le donne ma, nella maggior parte dei casi, coinvolge direttamente o indirettamente anche i figli, vittime indifese e silenziose.
Quali sono i tipi di violenza di genere?
Esistono diversi tipi di violenza, che possono manifestarsi isolatamente ma che più spesso si mostrano insieme. Vediamo quali sono le forme in cui si può manifestare la violenza domestica.
- Violenza psicologica: è data da una serie di strategie volte ad esercitare potere e controllo sulla donna, a lederne la dignità e a ridurla psicologicamente dipendente. Soprattutto inizialmente si può manifestare in maniera subdola, può consistere in intimidazioni, vessazioni, minacce, ingiurie, ricatti, ma anche colpevolizzazioni, svalutazioni continue, umiliazioni, tradimenti, disprezzo, isolamento da amici e parenti, controllo dei movimenti, della corrispondenza e delle telefonate, il convincerla che è pazza, minacciare di lasciarla, di suicidarsi, di portarle via i figli. Obiettivo è il dominio sulla donna, facendole perdere la stima di sé, rendendola insicura, facendola sentire inadeguata, provocandole un continuo senso di colpa e disagio psichico.
- Violenza fisica: comprende tutti i maltrattamenti fisici esercitati su un’altra persona. È caratterizzata da atti lesivi dell’integrità fisica della donna quali spinte, tirate capelli, strattonamenti, graffi, schiaffi, pugni, calci, morsi, bruciature, cinghiate, bastonate, punzecchiature con coltelli o altri oggetti appuntiti, tentativi di strangolamento o soffocamento, minacce con armi, rottura di oggetti come forma di intimidazione, distruzione di oggetti della donna, sequestro, privazione di cure mediche.
- Violenza sessuale: consiste nel coinvolgimento in attività sessuali senza il proprio consenso. La donna in questo caso è costretta a subire o compiere atti sessuali o intimi non desiderati ed estorti con minacce, botte, umiliazioni e sopraffazioni con conseguenze fisiche e psicologiche sulla vittima.
- Violenza economica: è subdola e difficile da rilevare poiché spesso ne sono scarsamente consapevoli anche le vittime. Consiste in una serie di comportamenti volti ad impedire che la donna sia indipendente dal punto di vista economico. Questo ha lo scopo di stabilire e mantenere un potere e un controllo saldo sulla sua vita, ricattandola e impedendone ogni autonoma decisione. Si manifesta con il divieto di avere un lavoro, con l’impossibilità di gestire un proprio stipendio, di avere un conto corrente personale, di disporre dei propri guadagni. Questa strategia rappresenta uno degli ostacoli maggiori nel momento in cui la donna si sente pronta ad uscire dalla situazione di maltrattamento.
- Violenza spirituale: si verifica soprattutto nelle coppie miste e si manifesta ogni volta che viene lesa la sfera spirituale della persona, non permettendole di esercitare le pratiche appartenenti al suo credo religioso o imponendole le proprie.
- Violenza legata a pratiche tradizionali: è legata ad atteggiamenti e pregiudizi di tipo culturale/tradizionale, secondo i quali le donne sono considerate subordinate agli uomini o aventi ruoli stereotipati. Questo tipo di violenza si manifesta con pratiche diffuse come la violenza e gli abusi familiari, i matrimoni forzati, le morti per dote insufficiente, le aggressioni con acido, la mutilazione genitale femminile e gli omicidi d’onore.
- Femminicidio: è l’esito estremo della violenza sulla donna. È l’assassinio della donna proprio per il fatto di essere donna.
Non puoi continuare ancora a far finta di essere caduta dalle scale. Pensa a te stessa e ai tuoi figli. Non restare in silenzio.
Denuncia.
La violenza non si ferma da sola. Fermala prima che lei fermi te.
Ricorda: la violenza sulle donne è un reato perseguibile per legge. Se ti riconosci in questa situazione, non rimanere in silenzio e non avere paura. Rivolgiti alle Forze dell’Ordine o ai Centri Antiviolenza della tua città.
Esistono numerosissime associazioni e numeri utili a cui poter rivolgersi in caso di abuso o maltrattamenti.
Il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione un numero verde – il 1522 – destinato alle donne vittime di violenza. Gli operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato.
Ad Arezzo è attivo il Centro Antiviolenza “Pronto Donna” che fornisce una linea telefonica, uno sportello di ascolto e consulenza e un punto di prima accoglienza. Puoi contattare l’associazione al numero 0575/355053. Per maggiori informazioni consulta il sito web www.prontodonna.it.